Rubinetto - Tubature Legionella

Legionella nelle tubature, cosa fare?

Legionella - Quali sono i metodi di disinfezione?

Attualmente due risultano essere i diversi approcci. Una via per metodi fisici, soprattutto quella per alte temperature, e una via per metodi chimici. Per quanto riguarda l'aspetto fisico, si cerca di lavorare ad alte temperature, innalzare la temperatura a 70-80 gradi all'interno delle tubazioni cercando di far scorrere l’acqua bollente a livello di qualsiasi rubinetto. Questa situazione risulta essere ormai abbandonata a favore di una via di natura chimica. Le sostanze chimiche utilizzate sono dalle più svariate, dal cloro di tipo biossido di cloro, all’acqua ossigenata definita perossido di idrogeno, alle cloroammine.

Sistemi di contenimento del rischio Legionella

  • Quali sono i metodi di disinfezione?
  • Quali sono i metodi di bonifica?
  • Come scegliere la bonifica più appropriata?
  • Esistono dei possibili effetti collaterali associati all’uso di sostanze chimiche?

Bonifica

Shock termico: Negli impianti dove l’acqua è mantenuta costantemente a temperature comprese tra 50 e 55°C viene inibito la proliferazione della legionella, mentre il trattamento di disinfezione può essere effettuato con lo shock termico elevando la temperatura dell’acqua dai 70 agli 80°C per tre giorni consecutivi assicurando il suo deflusso da tutti i punti di erogazione per almeno 30 minuti al giorno. Questa procedura non richieda particolari attrezzature e garantisce una buona efficacia ma può essere di difficile attuazione in molti impianti (tenuta idraulica), inoltre a costi elevati in quanto richiede un elevato consumo di energia ed è necessario impedire all’uso dell’acqua calda sanitaria da parte degli utenti durante il trattamento al fine di evitare il rischio di ustioni.

Utilizzo di disinfettanti specifici

Si tratta di riempire l’impianto per la distribuzione dell’acqua calda di una soluzione di disinfettante concentrata al punto da eliminare la carica batterica e il biofilm senza intaccare la superficie delle tubazioni; lasciare agire tale soluzione per il tempo necessario all’espletamento della sua funzione e svuotare l’impianto verificando che il disinfettante residuo a fine operazione sia stato eliminato.

Clorazione

Il cloro è un agente ossidante e disinfettante utilizzato normalmente nel trattamento dell’acqua potabile. Una iperclorazione continua con dosaggi compresi tra 1 e 3 mg/L consente di minimizzare la colonizzazione della legionella, tuttavia questa pratica è incompatibile con gli standard qualitativi dell’acqua potabile, sia in termini di disinfettante residuo che come formazione di sottoprodotti, tanto da rendere l’acqua inutilizzabile da parte degli utenti e degli operatori. È preferibile attuare una iperclorazione shock periodica, facendo agire concentrazioni di cloro libero di 20 mg/L per 2h o 50 mg/L per 1h, anche se tale trattamento può avere un’azione fortemente corrosiva nei confronti delle tubazioni. Alternativamente alla classica clorazione si possono utilizzare altre sostanze quali biossido di cloro, ozono, monocloroammine, acido peracetico o perossido di idrogeno e ioni argento.